La segnalazione arriva da Gay Help Line direttamente dai due ragazzi, che hanno richiesto sostegno psicologico e legale al servizio. Nello stesso weekend si sono verificate altre aggressioni durante Milano Pride e Bari Pride, a cui abbiamo già offerto supporto.
Sabato 2 Luglio, Napoli. Nel pomeriggio la festa del Pride, l’orgoglio, la visibilità dei corpi e delle identità. Poi di notte, nelle stesse strade del centro, scende la paura. Sono le 3 di notte quando due ragazzi gay romani, uno di di 26 anni e il migliore amico di 29, vengono aggrediti prima a parole e poi con botte e cinghiate mentre camminano nella strada che li porta in piazza del Municipio.
Una macchina con 5 ragazzi a bordo si avvicina lanciando insulti: “Brutti ricchi*ni, sti fr*ci di me*da”. Poi all’improvviso in due scendono dall’auto portando con loro delle cinte: in tutta fretta si avvicinano ai due, gridano loro che intendono “vi rompiano il cul*” e iniziano a spintonarli con violenza e picchiarli in ogni parte del corpo. Uno prende il ragazzo più giovane per la collana e tira fino quasi a soffocarlo. Nessuno interviene, poi i due ragazzi scappano e chiedono aiuto a una coppia che chiama le forze dell’ordine, ma gli aggressori continuano a fare i giri della piazza con la macchina.
“Ancora un’aggressione, ancora un attacco motivato dall’orientamento sessuale delle due vittime, a poche ore dal Pride e nella stessa piazza. Un attacco punitivo che rende i luoghi e le occasioni di visibilità non pienamente sicure per le persone della comunità lgbt+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans).” Dichiara Pietro Turano, portavoce di Gay Center
“Fortunatamente le forze dell’ordine intervenute hanno saputo comprendere il movente omofobo e i due ragazzi hanno potuto sporgere denuncia dopo essere stati al pronto soccorso. in assenza di una legge che riconosca specifiche tutele contro i reati d’odio omotransfobico, il percorso di denuncia delle vittime di omotransfobia è tutto in salita. In questo caso è stato possibile identificare alcuni degli aggressori. Gay Help Line ha preso in carico la richiesta dei due ragazzi, che vivono a Roma, sostenendoli in un percorso psicologico poiché ancora sotto shock, e nel percorso delle tutele legali segnalando l’accaduto all’Osservatorio contro gli atti discriminatori delle forze dell’ordine – OSCAD.” Dichiara Alessandra Rossi, coordinatrice Gay Help Line
I due ragazzi, che abbiamo accolto in Gay Help Line dichiarano: “Non ce l’aspettavamo, siamo stati al Pride per passare una serata di gioia invece abbiamo concluso con momenti di paura, che ancora rimane. Ma vogliamo reagire. Ringraziamo i due ragazzi che ci hanno aiutato, i carabinieri che si sono mostrati sensibili e gentili,
e Gay Help Line che ci sta aiutando”.
Il servizio Gay Help Line è sostenuto grazie a Unar, Regione Lazio, Comune di Roma Capitale, Chiesa Valdese