A Torino, il 13 giugno, pochi giorni prima del Pride, una coppia di uomini è stata brutalmente aggredita sotto casa da quattro persone, e tagliato l’orecchio come visibile in foto ad uno di loro.
Le vittime subito dopo l’aggressione si sono rivolte a Gay Help Line, numero verde contro l’omobitransfobia 800713713, per chiedere supporto legale: agli operatori hanno raccontato che tre uomini hanno bloccato uno di loro picchiandolo mentre una quarta persona si addossava al più giovane gettandolo a terra. Mentre gli stava sopra gli gridava “Sei un frocio di merda, un frocio di merda…hai capito?” e con un’arma da taglio gli recideva di netto una parte dell’orecchio. Venti minuti di estrema e immotivata violenza, accaduta senza che nessuno intervenisse a difesa dei due: poi una delle vittime è riuscita a recuperare il telefono e chiamare la polizia.
“Non conosciamo queste persone, che però ho visto spesso sotto casa: nei giorni prima io avevo capito che ci prendevano in giro come gay perché quando passavo sotto casa ridevano, facevano il segno con l’orecchio, dicevano guarda chi c’è?” – racconta il giovane a cui è stato tagliato il lobo all’orecchio sinistro.”
“L’estrema crudeltà e l’efferatezza dell’accaduto evidenzia chiari indicatori di pregiudizio omofobo – spiega Alessandro Cataldi, Legale di Gay Help Line – Per questo il nostro servizio si sta impegnando nel dare supporto legale alla coppia, al momento ancora sotto shock, e ha segnalato l’episodio all’Osservatorio contro gli atti discriminatori delle Forze dell’Ordine (OSCAD)”,
“Quanto accaduto è un vero e proprio crimine di odio verso le persone LGBT+, per questo chiederemo al giudice di estendere l’aggravante di odio a questo caso, anche se oggi la legge contro l’omobitransfobia non è stata approvata, ma abbiamo come associazione ottenuto già il primo caso nel 2009 con l’aggressione di “Svastichella” che accoltello una coppia gay. Augurandoci che anche questa volta la magistratura riconosca le tutele e i diritti che mancano.” aggiunge Sara Franchino legale che segue gli aggrediti per Gay Help Line.
“Negli ultimi mesi il numero verde ha registrato un aumento preoccupante delle segnalazioni di aggressione in luoghi pubblici ai danni delle persone lesbiche, gay, trans e queer: si osserva un diffuso sentimento di autorizzazione a usare una violenza punitiva e consapevole contro chi è considerato “diverso e inferiore. La disinformazione nel discorso pubblico e i passi indietro sul tema dei diritti delle persone LGBT+ autorizza una cultura dell’odio, mentre l’assenza di una legge che riconosca e punisca questi atti come crimini d’odio omobitransfobico determina l’incertezza e l’insufficienza delle tutele – afferma Alessandra Rossi, Coordinatrice Gay Help Line – Per questo continuiamo a chiedere, con sempre maggiore urgenza, un impegno concreto del Governo e del Parlamento nel dare strumenti giuridici, che si trasformino in un segnale culturale a difesa dei diritti per le persone LGBT+” .
Il servizio di Gay Help Line è gestito da Gay Center, con il sostegno di Unar, Comune di Roma, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e Chiesa Valdese.